La norma statunitense ASTM C1153 “Standard Practice for Locating of Wet Insulation in Roofing System Using Infrared Imaging” definisce le modalità di ispezione termografica dei tetti per la ricerca di problemi di umidità.
I tetti piani possono essere investigati sia dall’interno che dall’esterno in analogia con i muri, sfruttando i transitori termici causati dalla cessazione dell’insolazione. In questo caso, dopo il tramonto le zone del tetto che presentano umidità, invisibile ad occhio nudo, al di sotto della guaina impermeabilizzante, si presentano più calde (vedasi immagine), in quanto l’acqua ha una capacità termica più elevata del materiale impermeabilizzante e quindi mantiene il calore più a lungo.

Termografia-e-infiltrazioni-da-tetti_01

  tetto infiltrazioni termografia  Deve essere valutata attentamente la presenza e la velocità del vento, che può raffreddare il tetto causando difficoltà di individuazione delle zone difettose.
La presenza dell’umidità causa anche un calo locale della resistenza termica, per cui le zone con infiltrazioni d’acqua appaiono, dall’interno, più fredde nei giorni nuvolosi o nelle prime ore del mattino.
L’acqua penetra nel tetto attraverso i deterioramenti della membrane, buchi, crepe, o giunzioni a caldo male effettuate.
Il termografo dispone di un ”intervallo di opportunità” per identificare e documentare le anomalie termiche dovute all’ingresso di umidità nel tetto. Questo intervallo varia in dipendenza dalla tipologia del tetto e delle condizioni atmosferiche. Le anomalie termiche inoltre assumono aspetti diversi a seconda del tipo di impermeabilizzazione utilizzata.